Caesar Salad su cialda di parmigiano

Chi di noi non ha assaggiato almeno una volta nella vita una Caesar Salad, o almeno non ne ha sentito parlare o vista nei film o telefilm? Quel condimento dal gusto così particolare... Ebbene grazie a Laurel Evans e al suo libro Insolito Muffin, ecco svelata la salsa di accompagnamento all'insalata, presentata come entrée, anche se con il parmigiano è un "ingresso" sostanzioso. Quello che a me è piaciuto è che non è presente il solito pollo alla griglia. Di solito la caesar salad viene associato, erroneamente, al fatto che ci sia la presenza dei pezzettini di pollo grigliati, in realtà non è così. Infatti nei menu viene all'estero viene data la possibilità di scegliere con cosa la si gradisce. Ora, devo essere sincera, sto iniziando a vederlo anche qui, soprattutto nei locali di stampo americano.
La Caesar salad deve i suoi natali allo chef italiano Cesare Cardini, emigrato negli Stati Uniti dopo la prima guerra mondiale e vissuto a San Diego; nel 1924 lo chef apre e gestisce un ristorante a Tijuana, in Messico, dove crea questa insalata che diverrà molto famosa negli Stati Uniti e in seguito anche in Europa. In questo piatto lo chef vuole unire sapori tipici italiani come il parmigiano, la lattuga romana e l’olio extravergine di oliva, e sapori americani come la salsa Worcestershire che viene usata per il condimento dell’insalata.
Una raccomandazione questa salsa di condimento è da fare e consumare subito per mantenere l'equilibrio nei sapori. Io l'ho fatta la sera, e già il giorno dopo quando l'ho data da assaggiare il gusto dell'aceto era predominante sugli altri ingredienti.

Ingredienti per 4 cialde
  • 120 g parmigiano reggiano
Ingredienti per la caesar salad
  • 4 fette di pane per fare i crostini
  • 90 ml di olio extravergine d'oliva
  • 1 spicchio d'aglio (io non l'ho usato)
  • 2 piccoli cespi di insalata romana (io ho usato un mix di insalate: pomodorini, cipollina, insata ghiaccio, soncino, radicchio...)
  • 1 uovo
  • 1 filetto d'acciuga sott'olio
  • 50 g parmigiano reggiano
  • il succo di un limone
  • 1 cucchiaino di aceto di vino bianco
  • salsa Worcester
  • sale e pepe
Per le cialde ho riscaldato sul fornello una padella antiaderente dal fondo spesso e ho versato un cucchiaio, abbondante, di parmigiano reggiano. Aiutandomi con la parte concava del cucchiaio, ho distribuito uniformemente il formaggio fino a creare un disco (di circa 8-10 cm). Lascio dorare la parte inferiore per qualche minuto, e poi con una spatola sottile stacco la cialda dalla padella, e con gesto rapido l'appoggio sopra uno stampino per muffin (o quello che preferite) e cerco di modellare per formare una coppetta. Lascio raffreddare e solidificare per alcuni minuti prima di usarla. Ripeto il lavoro per le altre cialde. Questa modellazione è fattibile solo quando la cialda è ancora ben calda, e quindi elastica, come si raffredda diventa fragilissima. Comunque se si rompe si può sempre sgranocchiare aggiungendola nell'insalata o semplicemente come chips: è gustosissima.
Scaldo il forno a 180° e inforno il pane tagliato a cubetti per farne i crostini, conditi con olio, circa 30 ml e metà aglio per chi lo vuole (io non l'ho messo), e faccio dorare per circa 10 minuti.
Lavo e asciugo l'insalata. Faccio bollire un pentolino d'acqua e ci immergo l'uovo cuocendolo per un minuto. Scolo l'uovo e lascio intiepidire per qualche minuto prima di romperlo dentro un'insalatiera capiente (io per facilitarmi, ho usato il bicchiere del minipimer). Unisco il filetto d'acciuga tritato, il parmigiano grattugiato, sempre per chi lo vuole l'agio (io ripeto no), il succo di limone, il cucchiaino d'aceto e qualche goccia di salsa Worcester. Amalgamo bene con una frusta (ecco perché ho usato il minipimer), quindi unisco a filo l'olio rimanente mescolando costantemente. Viene una specie di maionese. A questo punto metto il tutto in un'isalatiera: insalata e condimento e mescolo, a piacere aggiusto di sale e pepe.
Riempio le cialde di parmigiano con l'insalata condita, guarnisco con i crostini dorati, a piacere altro parmigiano (ma è un di più), e servo.

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